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La strana creatura era alta un metro e cinquanta. Era di un colore verde-oliva
pallido, con delle striature longitudinali. Dalla parte che teneva rivolta verso di me,
aveva una riga color rosa brillante lunga circa venti centimetri. Si fermò a due metri,
si appoggiò su tre tentacoli, come un tripode, e fece vibrare la parte centrale del
corpo. Il suono flautato che ne uscì mi fu subito familiare. Era quello che sentivamo
da diverse settimane. Era piacevole, variato, e doveva certamente essere un saluto
formale. Eravamo i benvenuti. Così sperai, almeno.
Sono le chiavi della città, Roscoe.
Anche Pegleg aveva avuto la mia stessa impressione.
Vi ringraziamo, signore, o signora, secondo quello che siete. Sappiamo che
avete dai guai con il vostro sole. Devo purtroppo dirvi che non possiamo fare un
accidente di niente, comunque siamo a vostra disposizione, se vi serve qualcosa.
Johnny, avete da suggerire qualcosa per trattare con questi amici?
Andate avanti così. Va benissimo! mi disse la voce di Rasmussen
all interfono. L uovo non lo poteva sentire. Si era rimesso a parlare. La sua voce era
ricca di toni mutevoli e carichi di emozione. Quando finì di parlare si alzò su tutta
l altezza dei tentacoli. Il colore rosa della riga si fece più acceso. Sospettai che fosse
il loro organo della vista, e in seguito ne ebbi la conferma.
Feci un inchino.
Deve aver detto qualcosa di molto importante dissi. Penso che sia meglio
rispondere con la chitarra, Lindy, suona qualcosa. Feci un mezzo giro e indicai
l astronave.
Dai venti altoparlanti dello scafo uscirono gli accordi musicali di Lindy. Poi
suonò, nota per nota, una melodia semplicissima, vecchia di trecento anni.
Vecchia o no, fu una cosa sensazionale. Le creature cominciarono a dondolare
avanti e indietro nei veicoli, e allungarono i tentacoli per agitarli nell aria.
Oh! disse Lindy, mentre suonava. Spero di non aver promesso qualcosa
che non possiamo mantenere. Potresti dirmi se sono contenti o arrabbiati?
Se avessi un mese di tempo lo potrei stabilire. Guardai il sole, e vidi che si
stava facendo sempre più minaccioso.
È una vergogna! A noi sembrano ridicoli, ma loro sanno quale sorte li aspetta.
Qui c è cultura, e intelligenza, e gioia di vivere, e domani a quest ora non ci sarà più
niente. Loro si rendono conto che noi lo sappiamo. E sanno che non possiamo esser
loro di aiuto. È il destino.
In questo caso disse Johnny Rasmussen al mio orecchio troveranno
soddisfazione nel conoscerci. Invitatelo dentro.
Successero una infinità di cose. Squadre di creature in tuta bianca ed elmetto
uscirono dall astronave per compiere le ricerche in cui erano specializzate. Subito
cercarono piena collaborazione dagli abitanti del pianeta, che non avevano niente da
perdere, e che certamente lo sapevano. Non c era tempo per scambi diplomatici, o per
esibire prove di essere creature degne di fiducia. L unica verità era il trascorrere del
tempo.
I piccoli veicoli abbandonarono le strade per avvicinarsi maggiormente
all astronave. L aspetto dello scafo cambiò. Rasmussen fece aprire boccaporti, fece
uscire piattaforme e una vera foresta di sensori, tutto quello che poteva mettere in
mostra senza che venisse danneggiato dalle radiazioni. Vidi un ampio cerchio di
veicoli fermo attorno allo studio trasparente di Ursula. Tutti gli organi visivi dei
guidatori erano fissi sulla strana figura indaffarata a dipingere. Purtroppo quello che
devono aver pensato non lo potremo mai sapere.
Il primo degli scafi da ricognizione fece il giro della trasmittente e scese per
andarsi a infilare nel boccaporto. Ogni scafo veniva decontaminato non appena
entrava. Il piccolo scafo, per il suo sibilo, causò una certa eccitazione tra le creature-
uovo. Cominciarono a parlare tutti insieme, e parve di sentire un orchestra che
accorda gli strumenti.
Tre altre creature scesero dai veicoli e si avvicinarono al loro capo, lui o lei che
fosse. Io salutai con un inchino, indicai lo scafo, e feci qualche passo. Capirono
immediatamente. Si raccolsero in cerchio, confabularono un attimo flautando, poi
tornarono a girarsi verso di me. Feci strada, e loro mi seguirono.
Quando si passò attraverso la decontaminazione ebbi paura. Cosa poteva loro
succedere? A ogni modo eravamo carichi di radiazioni, e ci dovevamo sottoporre.
Alla fine mi accorsi che mi ero preoccupato per niente.
Non subirono inconvenienti.
Si preoccuparono di più quando Pegleg e io ci togliemmo le tute per comparire
loro come creature completamente diverse che emergono come insetti da una enorme
crisalide. Bisbigliarono e flautarono in un modo che doveva essere di stupore. I
quattro si misero a girarci attorno, estraendo e allungando nervosamente i tentacoli,
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Fallite fallentes - okłamujcie kłamiących. Owidiusz
Diligentia comparat divitias - pilność zestawia bogactwa. Cyceron
Daj mi właściwe słowo i odpowiedni akcent, a poruszę świat. Joseph Conrad
I brak precedensu jest precedensem. Stanisław Jerzy Lec (pierw. de Tusch - Letz, 1909-1966)
Ex ante - z przed; zanim; oparte na wcześniejszych założeniach.